domenica 19 dicembre 2010

Assago - Chiesa di Santa Maria

Per la serie, anche i pinguini mang...no..anche i pinguini, con una tunica degna di nota possono cantare Gospel, ecco a voi introdotto il Concerto di Assago, presso la Chiesa di Santa Maria! Ore 16:30. Quest'anno, l'aneddotica riguardante i concerti è veramente infinita: sta di fatto che inizialmente tale concerto si sarebbe dovuto fare sulla scala (SI' SULLA SCALA) della chiesa di Santa Maria...quindi all'aperto con esposizione alle intemperie...con l'opzione però di entrare in Chiesa in caso di maltempo... Il problema più grosso, a cui sinceramente non avevo mai pensato era la definizione di "maltempo" secondo me e secondo gli organizzatori...per me -1 di temperatura con nevischio è maltempo...per gli organizzatori, no...soprattutto visto che l'anno precedente un coro tra l'altro nostro amico, (spero di non aver ricevuto notizie errate dal coordinatore dello spettacolo), i "Lift Your Voice Gospel Choir" avevano cantato con una temperatura stimata in -7 gradi centigradi...riservandomi di chiedere al mio amico Marco Albertini, direttore del coro, cosa dà da mangiare ai suoi coristi, mi sono scontrato con spada fiammeggiante e scudo luccicante con gli appartenenti al comitato organizzatore, per trovare una soluzione di compromesso (in realtà molto all'italiana, ma l'importante era non girare i tacchi e andarcene)...e così abbiamo cantato all'aperto, a riparati sotto l'androne dell'ingresso della Chiesa. Qui sotto vedete i coristi del Valla...anche se in questa occasione si sarebbe potuto anche chiamare "Corale degli omini Michelin":
In una vista laterale, appena sopra, e una vista frontale, qui sotto...
Claudia D'Ulisse, che ci ha accompagnato in questa avventura, era praticamente vestita come il resto del coro, ma senza tunica...come si può evidenziare dalla foto, l'abbigliamento tipico della giornata era: - copricapo, di lana (o cuffia, o coppola, o maglione ristretto a forma di testa, o cappello); - sciarpa spessa; - giaccone imbottito, peso medio 3 kg di piuma di oca siberiana; - maglioni vari; - maglietta termica in materiale sintetico post sciistico; - pantaloni con annessa calzamaglia; - doppia calza; - scarponi da neve. Emblematico su tutto il candelotto che scendeva da una cassa dopo due ore che era espota all'aperto...il pubblico? numeroso, al di fuori delle mie aspettative, e molto partecipe: effettivamente muoversi e battere la mani, con il trucco della gag della "mano rossa", generava un po' di calore corporeo!
In tutto ciò, io me medesimo, direttore di questi frozen vocalist, mentra agitavo le braccine, con la testa incastrata tra il moncler, il radio microfono e un improbabile cappello mi continuavo indefesso a chiedere: Ma Marco...mannaggiattè...che gli dai da mangiare ai tuoi coristi???

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