venerdì 24 dicembre 2010

SIrmione - Grand Hotel Terme, Hotel Sirmione, Hotel Bonola

Una volta all'anno, un eterogeneo gruppetto formato nell'ordine da: un pianista eccezionale; due cantanti di Brescia e dintorni; un direttore di coro, commercialista (che si atteggia a cantante per una sera); un fisico (di nome ma non di fatto), corista di musica sacra polifonica...che si finge pure lui cantante; una non meno identificata ragazza bionda, sorella di una delle cantanti from Brescia, Massachussettes (Italia), fotografa, modella e altro ancora (e in quell'ancora c'è un modo di imprecisato e non definito)...si ritrovano la vigilia di Natale a Sirmione, e indossando le magiche tuniche della Corale Valla, fanno la bellezza di tre, dico tre concerti in tre location diverse, per allietare la clientela delle strutture ricettive, in attesa del cenone di Natale e/o della Santa messa di Mezzanotte...
Ed eccoli ritratti al termine dei tre faticosi concerti, in un orario che approssimativamente si avvicina alla 1 di notte della Vigilia di Natale...a ben pensarci...sono tre anni che queste persone allo scoccare della mezzanotte sif anno gli auguri, prima di farli ai loro cari, fidanzate, fidanzati, amanti, e così via...e la cosa simpatica in tutto questo è che quando ci si vede, sembra che non sia passato altro che un giorno... La Corale Valla, foriera di questo spirito, che ha impregnato le tuniche stesse che portano i 4 cantanti, fa anche di questi miracoli...il repertorio, tra l'altro, si discosta totalmente da quella che è la tradizione del coro gospel pavese; è articolato su standard natalizi irrinunciabili in realtà sotto l'albero, quali Jingle Bells, Silent Night, Noel, The Christmas Song....ed effettivamente, in quanto direttore della Corale Valla e in quanto molto restio a questi brani, devo dire che una certa magia la creano...complice il freddo (outside), il calore e le luci morbide (inside) e il periodo dell'anno. Qualche foto in action, altrimenti poi nessuno crede che il direttore ha indossato la tunica blu (invece che quella bianca, messa comunque una volta sola, perchè preda di feroci critiche).
...da sinistra: Pino, al Pianoforte, Francesco, Matteo, Betty ed Elena...
Un po' di colore...grazie a Dony per le foto...

giovedì 23 dicembre 2010

Grandate - Chiesa di San Bartolomeo

E' molto bello trovare comitati organizzatori che ti permettano di fare concerti con personcine come quelle nella foto qui sopra...è così che il 23 dicembre, sfidando le previsioni del tempo, un minibus partiva da Pavia in Viale Indipendenza, per portare i reduci della Corale Valla (coloro i quali - sotto ricatto - non erano ancora tornati alle rispettive case/famiglie per le feste natalizie) in quel di Grandate, Provincia di Como, presso la Chiesa di San Bartolomeo. Ad accompagnare il coro: Pino di Pietro al pianoforte, Nicola Oliva alla chitarra, Stefano Schembari (new entry) al basso elettrico e il mitico Andres Villani al Sax. A loro si aggiungono Hernan Brando e Claudia D'Ulisse, finalmente insieme in questo concerto di Natale. C'è da dire che il concerto non è iniziato nel migliore dei modi...i coristi cantano...ma devono pur mangiare...e quindi, con il pubblico (circa 300 persone) e le autorità di Grandate in "fregola", c'era la necessità di cominciare il concerto mentre i maschietti del coro stavano ancora mangiando un piatto di tortelli alla coopertiva del paese! In evidente stato di catatonia post-barbera (il bonarda lo avevano finito), me medesimo, al secolo Master, mi sono presentato dopo i discorsi di rito davanti ad un pubblico inizalmente sospettoso e....
Signori e signore buonasera! Stasera comincerete a cantare voi al posto del coro...e ho cercato di far cantare "White Christmas" al gentile pubblico...peraltro abbastanza insicuro...dopo tre tentativi, comunque conscio che il problema era il testo, ho suggerito agli astanti di sostituire dei bellissimi "naaaaaaa na na na na naaaaaaaaa na naaaaaaaa" al testo "I'm dreaming of a white Christmasssssss...."
Grande successo! 300 usignoli (più qualche altro volatile meno nobile in quanto a capacità canore)...però un bellissimo suono...Dopo l'arrivo dell'ultimo valliano con un pezzo di tortellino che gli pendeva dalle labbra, abbiamo cominciato...belli che siamo!
Sul concerto in sè non c'è tanto da dire: repertorio oramai rodato, dop un Tour intenso come negli ultimi anni, dopo tutto...il bello era aver sostituito le basi con degli esseri umani (e che esseri umani!)...e poter anche lavorare con strutture più elastiche dei brani...poter ripartire, allungare, fermare prima...il bello del LIVE insomma...
Belli come il sole anche Hernan e Claudia...il primo ha emozionato la platea con "Imagine", per poi cantare i propri brani con il coro e introdurre con "You've got a friend" la fantastica Claudia...dopo di che il concerto è proseguito scoppiettante più che mai con il pubblico che, apprezzando la gag delle "mani rosse" (approfondirò il discorso in un post dedicato), si è lasciato coinvolgere e ha cantato, battendo le mani per giunta a tempo e stando in piedi per gli ultimi tre brani!!! Roba mai vista, visto e considerato che come mi ha detto il responsabile della organizzazione, era la prima volta che arrivava il Gospel a Grandate ...e io? Io alzo le braccia al cielo, guardando in un punto indefinito della volta della Chiesa, sperando di trovare chissà cosa, chissà...però tutto ciò fa molto Gospel... e soprattutto mi piace tantissimo farlo...

domenica 19 dicembre 2010

Assago - Chiesa di Santa Maria

Per la serie, anche i pinguini mang...no..anche i pinguini, con una tunica degna di nota possono cantare Gospel, ecco a voi introdotto il Concerto di Assago, presso la Chiesa di Santa Maria! Ore 16:30. Quest'anno, l'aneddotica riguardante i concerti è veramente infinita: sta di fatto che inizialmente tale concerto si sarebbe dovuto fare sulla scala (SI' SULLA SCALA) della chiesa di Santa Maria...quindi all'aperto con esposizione alle intemperie...con l'opzione però di entrare in Chiesa in caso di maltempo... Il problema più grosso, a cui sinceramente non avevo mai pensato era la definizione di "maltempo" secondo me e secondo gli organizzatori...per me -1 di temperatura con nevischio è maltempo...per gli organizzatori, no...soprattutto visto che l'anno precedente un coro tra l'altro nostro amico, (spero di non aver ricevuto notizie errate dal coordinatore dello spettacolo), i "Lift Your Voice Gospel Choir" avevano cantato con una temperatura stimata in -7 gradi centigradi...riservandomi di chiedere al mio amico Marco Albertini, direttore del coro, cosa dà da mangiare ai suoi coristi, mi sono scontrato con spada fiammeggiante e scudo luccicante con gli appartenenti al comitato organizzatore, per trovare una soluzione di compromesso (in realtà molto all'italiana, ma l'importante era non girare i tacchi e andarcene)...e così abbiamo cantato all'aperto, a riparati sotto l'androne dell'ingresso della Chiesa. Qui sotto vedete i coristi del Valla...anche se in questa occasione si sarebbe potuto anche chiamare "Corale degli omini Michelin":
In una vista laterale, appena sopra, e una vista frontale, qui sotto...
Claudia D'Ulisse, che ci ha accompagnato in questa avventura, era praticamente vestita come il resto del coro, ma senza tunica...come si può evidenziare dalla foto, l'abbigliamento tipico della giornata era: - copricapo, di lana (o cuffia, o coppola, o maglione ristretto a forma di testa, o cappello); - sciarpa spessa; - giaccone imbottito, peso medio 3 kg di piuma di oca siberiana; - maglioni vari; - maglietta termica in materiale sintetico post sciistico; - pantaloni con annessa calzamaglia; - doppia calza; - scarponi da neve. Emblematico su tutto il candelotto che scendeva da una cassa dopo due ore che era espota all'aperto...il pubblico? numeroso, al di fuori delle mie aspettative, e molto partecipe: effettivamente muoversi e battere la mani, con il trucco della gag della "mano rossa", generava un po' di calore corporeo!
In tutto ciò, io me medesimo, direttore di questi frozen vocalist, mentra agitavo le braccine, con la testa incastrata tra il moncler, il radio microfono e un improbabile cappello mi continuavo indefesso a chiedere: Ma Marco...mannaggiattè...che gli dai da mangiare ai tuoi coristi???

sabato 18 dicembre 2010

Pavia - Galleria Arte 17 del Maestro Gigi Viciani

Un Concerto in un luogo che trasuda arte, semi acustico, al cospetto di una dei più importanti pittori contemporanei - al secolo Gigi Viciani -...è una esperienza bella...direi unica...con il pubblico ad un passo dal coro, disposto ad ascoltare e partecipare più che attivamente alla nostra performance...
Il coro coeso e compatto, senza alcuna microfonatura...solamente i solisti con il microfono, per consentire maggiore espressività alla voce del singolo...tutto così raccolto...
Roberta Usardi, o meglio Roby, e Claudia D'Ulisse, Klò, soliste per questo speciale concerto di Natale presso la Galleria Arte 17 a Pavia. Repertorio? Il nostro! Pubblico? Iperattivo e prontissimo a rispondere alle nostre sollecitazioni...se potessimo fare uno dei nostri concerti in ampi spazi con un pubblico di 1000 persone (come il concerto di Giugno a Pavia) con la stessa attenzione e partecipazione allo spettacolo degli spettatori che gremivano la galleria, sono convinto che l'energia che scaturirebbe da quel concerto rimarrebbe in circolo ai partecipanti, su e giù dal palco, per molto, molto tempo (unitamente all'accorrere delle forze dell'ordine e dei temibili funzionari dell'ARPA).
Grazie Maestro Gigi, grazie alla gentilezza ed ospitalità della Tua gentile consorte...un grazie speciale anche ad Alessandra e Simona...e...last but not least: un grazie caloroso alla Sig.ra Donatella Ferrari!!!! Finalmente abbiamo conosciuto la nostra incredibile Fan di Facebook!!!

venerdì 17 dicembre 2010

Milano - Università della Bicocca

Sottotitolo potrebbe essere...come ti sconvolgo una platea abituata al classico e allo spiritual. Oppure: ma veramente pochi conoscono il gospel contemporaneo.... Oppure: ma in ogni caso i nobili che fanno musica classica e popolare e/o ricercatissima ti guardano con sdegno... Oppure: ma a noi in fondo checcene? Li abbiamo fatti ballare :-) A parte quel cinesino che si metteva le mani sulle orecchie!
Arriviamo, il e il fido Mariano, super assistente aiutante in capo e montatore di impianti audio, presso l'Auditorium della Bicocca e ci troviamo immersi in una realtà che non vivevamo da un bel po' di tempo: i cori universitari!!! O meglio, le rassegne di cori universitari: l'ultima nostra partecipazione ad eventi del genere avveniva nel lontanissimo 2004, con il coro dell'Università di Modena...altri tempi, altre storie...cosa abbiamo notato? Che il mondo dei cori universitari è cambiato, che si invecchia (ahia!), che spesso e volentieri più che cori universitari, sono cori post universitari tendenti all'UniTre...ma che di base la passione che anima tutti è la stessa...e soprattutto che cantare tiene giovani, qualunque sia il repertorio!
La scaletta era abbastanza particolare: noi, al solito, i caciaroni, fortunatamente siamo stati messi per ultimi...mi sono preso la briga di inserirmi nel pubblico e ascoltare tutto il concerto, mentre gli ottimi coristi del Valla si rifocillavano con patatine e alcoolici vari. Impressioni mie? Direi positive: prima di tutto si denota l'impegno di tutti nel tentativo di fare qualcosa di bello, o qualcosa che comunque piace...se voglio trovare dei "nei" (meglio nevi, ma non voglio essere pignolo), c'è da dire che i cori sono le immagini dei gusti dei direttori, e a volte alcuni brani faticano ad arrivare all'audience. Ma in ogni caso è stato tutto molto piacevole!
Quando tocca a noi, recupero i coraggiosi coristi del Valla che stavano facendo un pit stop al rinfresco organizzato per il dopo concerto (mai fare trovare ad un corista del Valla un qualsiasi genere alimentare per il post-esibizione...), scendiamo nell'auditorium, saliamo sul palco e io comincio a prendere tempo...perchè? Perchè gli altri cori, o avevano cantato in acustico, o avevano utilizzato (madornale errore) l'impianto voce dell'auditorium che distorceva...noi invece ci siamo portati l'impianto da casa: tanta fatica in più, ma per lo meno sicurezza della resa, visto il repertorio collaudato e il coro che oramai pare quasi dopato quando canta! Quindi mentre l'organizzatrice della rassegna ci presenta, io, insieme al buon Mariano, predisponiamo il palco e l'impianto, già comunque preparati (in via teorica) prima dell'esibizione degli altri cori.
Che dire? Supportati da Claudia, in veste di solista, li abbiamo fatti saltare tutti per aria...oramai è evidente che i ragazzi del coro ci stanno prendendo gusto a stare su un palco e a vedere il pubblico che li segue durante l'esecuzione dei brani: chiunque può contestarci quel che gli pare, dalla scelta del repertorio, ai volumi troppo alti...ma l'energia che viene trasmessa al pubblico è veramente impressionante. Provoca cariche adrenaliniche di quelle che quando torni a casa, per un paio d'ore fatichi a prendere sonno.
Qui sopra vediamo il corpo di ballo organizzato la momento, grazie alla partecipazione del coro della Bicocca che si è lanciato subito sotto il palco a fare coreografie e a cantare con noi...altri battevano le mani, altri no...uno si tappava le orecchie...ma visto che non era neppure bello d'aspetto non ci siamo preoccupati di fotografarlo! (si scherza, n.d.r.)
E' stata una serata veramente piacevole...Ci rivedremo al prossimo anno (se avranno ancora il coraggio di chiamarci ;-)). Gli altri cori presenti alla rassegna erano: - Coro del san Raffaele; - Coro della Bocconi; - Coro dell'Università di Milano - Bicocca; - Coro dell'Università di Insubria.

domenica 12 dicembre 2010

Roma - Centro Commerciale Euroma2

Ed eccoci nel favoloso Euroma2, al cospetto del più grosso centro commerciale in Italia, dove torniamo per il secondo anno consecutivo, per fare il nostro concerto di Natale...stanchi, ma veramente stanchissimi...stanchi perchè è il 4 concerto in 5 giorni, stanchi perchè il giorno prima eravamo a Latina, dopo un viaggio notturno e la notte precedente il concerto di Roma ci siamo goduti la temepratura mite, per nulla paragonabile al freddo polare di Pavia e dintorni! Ma tant'è...anche stanchi, quando è ora di cantare interviene l'adrenalina del corista tipo della Valla...e tutto viene semplice, nonostante occhiaie, occhi che bruciano e tanta voglia di un letto.
L'interplay con Stefania Martin oramai è consolidatissimo, dopo tre giorni di concerti insieme...questo dovuto oltrechè alla indiscussa professionalità anche alle sue spiccate doti umane...da questo punto di vista apro una parentesi, che sia Hernan, che sia Claudia, che sia Tony, che sia Stefy, ho avuto la fortuna di incontrare e scegliere delle persone belle: prima ancora di essere cantanti eccezionali, sono "human beings" con cui è piacevole stare...potrebbero vantarsi, "tirarsela/o" (permettetemi il francesismo) - basta guardare i loro curriculum e con chi lavorano...è sufficiente guardare qui - ma non lo fanno...sono simpatici, allegri e non fanno pesare il loro ruolo al coro: e questa aspetto, per lavorare e cantare in armonia, è assolutamente fondamentale!
Ecco Stefy, mentre canta "A Seal over your heart"...oltre alla stanchezza, che naturalmente accomunava tutti, la mattina quando ci siamo incontrati per fare colazione, la povera Stefy era totalmente afona...forse per il freddo...nonostante tutto...e secondo me qui siamo sull'orlo della magia, ha cantato splendidamente e a voce piena...io, sinceramente, sentitala la mattina ero preoccupato, perchè, avendo conosciuto la sua professionalità, ero sicuro che avrebbe comunque cantato, ma non mi sarei perdonato che si danneggiasse in qualsiasi modo la voce! Invece, e qui sicuramente c'è la perizia del vero professionista, ne è uscita dovendosi riservare solo un po' di riposo nei giorni seguenti! Fantastico!
E il coro?
Io oramai non ho più parole...siano in 4, 5, 7, 10, 15, 20, 24 (di più non ce n'è), hanno un impatto più che mai notevole...tempo addietro si parlava di porca figura...ma adesso è riduttivo...ciascuno con il proprio microfono e con la responsabilità della propria parte...ciascuno canta...preciso e con il giusto volume...ed il risultato non puà che essere di buon livello! La strada è ancora lunga, ma arriveremo dove desidero io e dove vorranno arrivare anche loro: ci sono infiniti spazi di miglioramento!